A Monte Carlo c’è anche la Ferrari: Leclerc a 65/1000 da Max

Verstappen e Leclerc separati da 65 millesimi. Quelle del Gran premio di Monaco saranno super qualifiche. Gli ingredienti ci sono tutti. C’è anche una F40 sul ponte di un mega yacht ancorato in porto con vista sulla pista.

Monte Carlo è pronta per mettere in scena lo spettacolo più bello che c’è: le qualifiche del Gran premio di Monaco, quelle che qui valgono mezza vittoria se non di più. Il primo giorno di prove ci ha raccontato che mai come questa volta ci sono tanti candidati alla pole. C’è Max che nella prima ora ha litigato con la sua Red Bull, poi ha messo le cose a posto con il miglior tempo di giornata.

Ci sono i due ferraristi che sanno di avere una delle poche cartucce a loro disposizione con Sainz che, dopo aver baciato un muro alla prima uscita, è partito meglio ma poi ha chiuso contro un muro mentre Charles arrivava a 65 millesimi dal leader. C’è Fernando Alonso che sente quel vecchio profumo di vittoria che non assaporava da anni.  C’è Hamilton che ha trovato il feeling con la nuova Mercedes di cui solo a Barcellona capiremo meglio il potenziale, mentre Russell sembra non aver ancora trovato le istruzioni. Si affaccia nell’alta classifica pure Norris con la McLaren che veste l’abito della festa. E poi non possiamo scordarci proprio qui del re delle città, quel Sergio Perez che vince sempre quando si gira tra i muri. Per ora è lontano (0″529), ma in gara bisognerà tenerne conto. Andrebbe applaudito pure Bottas con l’Alfa Sauber tra le prime dieci. Ha fatto i numeri pure lui.

La Ferrari esce con il pieno di fiducia per le qualifiche. Almeno con Charles perchè Carlos che era partuto bene ha finito le Fp2 nel muro e magari ne risentirà in qualifica.

Per la prima volta quest’anno si vede in giro anche John Elkann. Il presidente ferrarista osserva, incoraggia, si fa paparazzare con Toto Wolff, ma resta muto davanti ai microfoni. Meglio ricordando l’uscita di qualche anno fa, quando si congratulò con il team per aver ottenuto il giro veloce in gara, non rendendosi conto che non contava nulla ed era arrivaro solo perchè avevano girato con gomme fresche a fine gara. Toto Wolff prima ha detto di non aver parlato di piloti, poi ha cambiato idea aggiungendo: “Chi ha detto che non abbiamo parlato di piloti”. L’idea è che abbia pasticciato un po’ con l’italiano che non pratica da un mese…

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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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